Nanoplastia: il Liscio Perfetto che Profuma di Scienza (e a volte di Formaldeide)

Nanoplastia: il liscio dei sogni… o un sogno troppo chimico?
Nanoplastia. Il nome suona futuristico, promette capelli lisci, lucidi, rigenerati. Fa venire in mente nanotecnologia, molecole intelligenti, scienza spaziale al servizio del beauty.
Ma la domanda vera è: che cosa c’è dentro questi prodotti miracolosi che fanno uscire le clienti dal salone con la chioma da red carpet?
Spoiler: ci sono acidi. E a volte, c’è anche la “cugina” della formaldeide.
🧬 L’acido gliossilico: la star nascosta nei trattamenti liscianti
Molte formule di nanoplastia si basano su acido gliossilico, una molecola piccola e furba. Viene attivata dal calore della piastra, rilascia aldeidi (tra cui formaldeide o suoi parenti), che modificano la struttura cheratinica del capello.
E qui casca il capello (letteralmente se non si fa attenzione):
✔️ L’effetto lisciante c’è, dura, e non serve per forza stirare ogni giorno.
❌ Ma se non si rispetta la temperatura, il tempo di posa o le dosi… la chioma rischia secchezza, irritazioni, e un bel po’ di tossicità nell’aria del salone.
🧠 La consapevolezza è sexy: conosci cosa metti sulla testa dei tuoi clienti
Ecco alcuni sostituti o “alternativi” alla formaldeide che possono comparire nelle formulazioni per nanoplastia o trattamenti liscianti:
1. Acido gliossilico
👉 È il più comune. Non contiene formaldeide “pura”, ma può generarla durante il trattamento ad alte temperature.
2. Glyoxyloyl Carbocysteine
👉 Un derivato che suona sofisticato. È un composto di acido gliossilico + cisteina. Meno aggressivo, ma non del tutto privo di rischi se si supera il calore consigliato.
3. Acido lattico + carbocisteina
👉 Alternativa più delicata, usata in trattamenti “formaldeide-free”. Aiuta a rilassare il capello, ma con risultati più soft e graduali.
4. Taninoplastia (tannini)
👉 Ecco il trend “green”. I tannini sono polifenoli naturali (presenti anche nel vino!), usati per “tannare” i capelli. Funzionano? Sì, ma con risultati meno duraturi. Ottimi per chi cerca un effetto naturale e progressivo.
5. Aminoacidi bioattivi (come arginina, serina, treonina)
👉 Supportano la ricostruzione e lucidano, ma non liscianti veri. Spesso usati in miscela con altri attivi liscianti come quelli visti prima per supportare i claim di marketing.
⚠️ Formaldeide o no: l’effetto termico c’è sempre
Quello che molti non dicono: anche i trattamenti “formaldeide-free” possono generare composti volatili simili alla formaldeide quando attivati col calore.
E questo vale per tanti ingredienti, non solo il famigerato “formaldehyde” in etichetta.
La differenza? Etichetta pulita ≠ assenza di rischio.
Serve un occhio esperto, una piastra a temperatura controllata e… aria che circola bene.
🧴 Conclusione: prodotti ok, ma con cervello!
👉 Se fai nanoplastia: scegli aziende serie, con prodotti certificati e protocolli chiari.
👉 Se sei un* professionista: formati e respira aria buona, non vapori sospetti.
👉 Se sei cliente: chiedi sempre cosa c’è dentro il flacone. La bellezza parte dalla consapevolezza.
“Il problema non è fare i trattamenti. Il problema è farli al buio. Apriamo gli occhi, e anche le finestre.”
Dott.ssa Rosanna Maria Amato, Chimico Organico, Training Manager per MdP