Giovani Hairstylist Italiani: vi svegliate o lasciate che gli altri vi mettano i piedi in testa?
A cura di Max Randi, Direttore MdP
Ho letto l’articolo di Repubblica…
Ieri mi è capitato di leggere su Repubblica un pezzo che parlava dei giovani hairstylist internazionali. Taiwan, Messico, Los Angeles: ragazzi sotto i trent’anni che usano i capelli come tela, che mescolano cultura, avanguardia, identità queer e street style per inventare linguaggi nuovi.
Le loro acconciature sono sculture, statement, visioni. Non copiano: creano. E infatti finiscono su passerelle, riviste e feed social in mezzo mondo.

E noi?
Qui arriva la domanda che dà fastidio ma va fatta: i giovani hairstylist italiani che fanno?
Troppo spesso mi sembra che restino fermi a guardare. Balayage su balayage, biondi replicati, tendenze già viste mille volte. Tecnica impeccabile, certo, ma dov’è l’anima? Dove sono le radici italiane reinterpretate in chiave contemporanea?
Abbiamo un patrimonio culturale unico: moda, arte, cinema, design. Il mondo ci riconosce come patria del bello. Eppure sembriamo aver perso la fame di rompere gli schemi, di lanciare qualcosa di nostro.

Rischiamo di restare spettatori
Il pericolo è reale: mentre all’estero si inventa, qui si esegue. Altri decidono la direzione, noi ci limitiamo a seguirla. Ma così perdiamo terreno, visibilità, credibilità. Non basta “fare bene i capelli”. Serve visione.

Il coraggio che serve
La vera forza di un giovane hairstylist non è fare l’ennesimo biondo perfetto, ma avere il coraggio di creare. Usare la tradizione italiana, la nostra storia, le nostre radici, e trasformarle in un linguaggio che il mondo possa riconoscere come unico.

La mia provocazione
Quindi la butto lì: giovani hairstylist italiani, vi svegliate o no?
Volete continuare a essere spettatori, a farvi mettere i piedi in testa da chi dall’altra parte del mondo osa e crea, o volete finalmente alzare la testa e imporre la vostra visione?
Perché il futuro non aspetta. O lo guidate voi, o lo guideranno gli altri.
A cura di Max Randi, Direttore MdP