Hairstylist e clienti: cosa succede se un collaboratore lascia il salone?

A cura della Redazione MdP
Ogni volta che un hairstylist decide di cambiare salone o mettersi in proprio, scatta la stessa domanda: i clienti restano all’attività o seguono il parrucchiere?
È un tema che divide da sempre titolari e collaboratori, con posizioni spesso opposte.
Il punto di vista dei titolari: i clienti sono del salone
Dal lato dei proprietari, la regola è chiara: quando un parrucchiere è assunto o collabora all’interno di un salone, lavora sotto un marchio.
Il salone investe in pubblicità, gestione, formazione e strutture. È il salone che crea l’occasione perché i clienti arrivino sulla poltrona.
Per questo, secondo molti titolari, portare via clienti o riutilizzare contenuti prodotti durante il periodo lavorativo è scorretto, oltre che potenzialmente contrario al contratto.
La linea è semplice: si può lasciare un salone, ma con professionalità e rispetto. In questo settore la reputazione conta più di qualsiasi altra cosa.
La visione opposta: il cliente sceglie chi vuole
Dall’altra parte c’è chi sostiene che nessuno possa “possedere” i clienti.
Se una persona ha fiducia nel proprio hairstylist e decide di seguirlo in un nuovo percorso, è un suo diritto. Alcuni titolari accettano questa dinamica, arrivando perfino a supportare i collaboratori che scelgono di mettersi in proprio.
Il ragionamento è chiaro: un cliente resta in salone se trova valore e servizi unici. Se invece segue il parrucchiere, è una scelta che va rispettata.
Il nodo vero: trattenere il team
Molti imprenditori del settore concordano: il vero problema non è il cliente che se ne va, ma il collaboratore che lascia.
Se il team è motivato, ascoltato e trattato con rispetto, è molto meno probabile che decida di andarsene. E se i parrucchieri restano, i clienti restano con loro.
Alcuni saloni hanno già introdotto formule ibride, che permettono agli hairstylist di crescere anche come freelance senza dover interrompere il legame con il salone. Questo riduce i conflitti e mantiene la continuità.
Conclusione: più rispetto, meno conflitti
Alla fine, la domanda non è solo “chi sono i clienti?”, ma come si gestisce la relazione tra titolare e hairstylist.
Un salone che stabilisce regole chiare e valorizza il talento avrà meno timore di perdere clienti. Un collaboratore che lascia con eleganza avrà sempre la porta aperta.
La scelta finale, comunque, spetta sempre al cliente. E il compito di un salone è offrire ogni giorno un motivo valido per restare.
E tu, come la vedi?