Il Parrucchiere è in Crisi o Semplicemente Stanco?

Editoriale dell’Opux – Luglio 2025
Negli anni abbiamo sentito ogni scusa:
“È colpa della concorrenza.”
“Colpa dell’e-commerce.”
“Colpa dei giovani che non vogliono più lavorare.”
“Colpa dei clienti che non vogliono spendere.”
Ma la verità — quella vera — è che il parrucchiere è stanco.
Sì, stanco. Mentalmente, emotivamente, fisicamente.
Stanco di cosa, esattamente?
- Di dover fare tutto: accogliere, vendere, tagliare, postare su Instagram, motivare il team, rispondere su WhatsApp a mezzanotte.
- Di clienti che trattano il salone come un pronto soccorso estetico last minute.
- Di collaboratori demotivati, che cambiano mestiere ogni 6 mesi.
- Di corsi da 500 euro che non cambiano nulla.
- Di lavorare 10 ore al giorno e chiudere il mese con poco più dello stipendio base di un commesso.
Ma allora è una crisi?
No. Non una crisi economica.
È una crisi di senso.
Perché fare il parrucchiere, oggi, non basta più.
Non basta essere tecnicamente bravi.
Non basta essere “presenti” sui social.
Serve visione. Strategia. Modello. Energia.
Chi non ce la fa, non è scarso. È solo rimasto fermo.
Fermo con i listini.
Fermo con il metodo.
Fermo con il pensiero di essere un “artigiano”, quando oggi serve essere anche imprenditori.
Il problema non è che mancano i clienti.
Il problema è che mancano parrucchieri lucidi, svegli e organizzati.

La domanda giusta non è “come va il settore?”
La domanda è:
Tu come stai? Stai gestendo un salone… o ti sta gestendo lui?
Perché se il tuo salone è una trappola invece che una conquista, allora non sei in crisi.
Sei solo stanco. E forse è ora di cambiare metodo.
✍️ Un editoriale firmato Opux – Il Magazine del Parrucchiere