Essere Normali oggi è Rivoluzionario (tra scuse, silenzi e clienti da 150 euro che vogliono il mondo)

L’editoriale dell’Opux
C’è una cosa che ormai mi lascia più stupito di tutto: la normalità.
Oggi essere normali è diventato rivoluzionario.
Essere coerenti, rispettosi, puntuali — roba da museo.
Viviamo nel mondo del “ok” che non vale niente.
Gente che ti dice “ok per 10” e poi trova scuse per fare 9,9, come se fosse un compromesso accettabile.
La precisione è diventata una colpa, la coerenza una leggenda urbana.
Esempio uno.
Organizzo un corso, 20 posti, ne volevano mettere 30.
Ho detto no: “Meglio seguire bene chi c’è.”
Risultato: arrivano in 7.
Doveva durare fino alle 17, chiudiamo alle 15 — meno persone, lavoro più diretto, contenuti pieni.
A fine corso mi dicono:
“Non ti paghiamo tutto, perché è finito prima.”
Capito?
Cioè, hai ricevuto più valore in meno tempo e pensi di pagare meno.
Come se un medico ti curasse in un’ora invece di due e tu dicessi: “Eh no, ti do la metà.”
Benvenuti nel Paese del “pagare meno è un diritto costituzionale”.
Esempio due.
Altro lavoro, 1.000 euro pattuiti.
Faccio il lavoro, mando la fattura.
Dieci giorni: silenzio.
Sollecito con mail, con messaggi, niente.
Al dodicesimo giorno arrivano 500 euro, senza una parola.
Neanche un “ciao”, un “scusa”, un “saldo tra 10 giorni”.
Come se il rispetto fosse un optional, e la comunicazione un fastidio.
E poi, la categoria più divertente:
quelli che pagano 150 euro al mese per un servizio da 1.000
e si lamentano pure.
“Non vedo i risultati.”
Eh grazie. È come comprare una Panda e lamentarsi che non va come una Porsche.
O pagare un caffè e pretendere la cena di Natale.
Tutti vogliono il meglio, ma nessuno vuole pagare il prezzo — né in soldi, né in impegno.
Tutti con la pretesa del “voglio un servizio premium” con mentalità da “offerta Groupon”.
Essere normali oggi è un superpotere.
Dire “faccio questo” e farlo.
Pagare quello che devi.
Rispettare chi lavora.
Semplice. Ma oggi è rivoluzionario.
In un mondo pieno di “ti faccio sapere”, “domani ti scrivo”, “poi vediamo”,
la persona che mantiene una parola brilla come una cometa.
Oggi non serve essere speciali.
Serve solo non essere ridicoli.
E’ capitato anche a voi qualcosa di simile?
Raccontamelo qui sotto!
Il vs Opux