Rappresentanti Prodotti per Capelli: la Risposta che fa Riflettere (e brucia un po’ a tutti)

Quando ieri abbiamo pubblicato l’articolo “Rappresentanti prodotti per capelli: razza in estinzione?” (se te lo sei perso 👉 leggi qui), sapevamo che avrebbe fatto rumore.
E infatti, i messaggi sono arrivati a raffica.
Tra tutti, uno ci ha colpito più degli altri: quello di Gianluca T., rappresentante di lungo corso. Uno che questo lavoro l’ha fatto quando contava davvero, e che oggi lo guarda in faccia con la lucidità di chi non si nasconde dietro le scuse.
Le parole di Gianluca T.
Scrive Gianluca:
“Argomento che non basta un’intera giornata per analizzarlo.
Tra i 20 intervistati troppi pochi per rappresentare l’intera categoria coiffeur, hanno tutti un pizzico di ragione…
A discolpa dei parrucchieri c’è un mercato incasinato e inflazionato che continua a cavalcare un business che forse era florido fino a prima della pandemia.
Oggi il mercato è un far west, con dentro di tutto: e-commerce, grossisti, improvvisati.
I bravi restano nella loro comfort zone, le aziende non credono più nel ruolo, e così si mandano in giro ragazzi allo sbaraglio.”
Parole oneste, senza filtri. E proprio per questo valgono doppio.
Non è una guerra, è una resa dei conti
L’articolo di ieri non voleva “colpire” i rappresentanti, ma svegliare il settore.
Perché la sensazione, confermata da Gianluca T., è che il ruolo del rappresentante abbia perso valore umano prima ancora che commerciale.
Negli anni ’80 e ’90 il rappresentante era un ponte tra il salone e l’azienda.
Oggi quel ponte sembra crollato. Non per cattiveria, ma per abbandono: meno formazione, meno fiducia, meno tempo per capire davvero le esigenze dei parrucchieri.
Un mercato che corre e non ascolta
Il messaggio di Gianluca T. fotografa bene la realtà: un mercato saturo, dove l’e-commerce detta le regole e dove ogni mese spunta un nuovo brand “miracoloso”.
Il parrucchiere si trova sommerso da offerte e promozioni, mentre il rappresentante – se non ha cultura tecnica e umana – diventa invisibile.
Le aziende vogliono risultati immediati, non relazioni. Ma senza relazioni, il risultato non arriva.
Non è finita, ma serve coraggio
Io non credo che i rappresentanti prodotti per capelli siano una specie estinta.
Credo che stiano solo cercando di sopravvivere in un mondo che non parla più la loro lingua.
E qui entra in gioco il coraggio: delle aziende che devono formare, dei rappresentanti che devono aggiornarsi, e dei parrucchieri che devono tornare a chiedere valore, non solo sconti.
La mia conclusione
La risposta di Gianluca T. è una di quelle che fanno bene al dibattito.
Perché dice quello che tanti pensano: il problema non sono le persone, ma il sistema che non le aiuta a crescere.
Io continuo a credere che il rappresentante possa tornare a essere fondamentale. Ma solo se tornerà a fare ciò che lo rendeva speciale: ascoltare, capire, consigliare, costruire fiducia.
Gli altri continueranno a bussare alle porte sbagliate con la valigetta in mano.
📖 Leggi anche l’articolo che ha acceso il dibattito:
👉 Rappresentanti prodotti per capelli: razza in estinzione?
✍️ Editoriale di Max Randi, Direttore – Il Magazine del Parrucchiere