Colorazioni Capelli – Rispondo alle domande più frequenti dei parrucchieri
A cura di Lorenzo – Direttore Tecnico de Il Magazine del Parrucchiere
Negli ultimi mesi ho ricevuto un numero enorme di messaggi da parrucchieri che vogliono una risposta chiara, tecnica e definitiva sulla sicurezza delle tinte.
Video allarmisti, post virali, clienti terrorizzati dall’INCI: un caos totale.
In questo articolo metto ordine, punto per punto, basandomi solo su ciò che è verificabile nel 2025: normativa europea, pareri SCCS, dossier cosmetici reali e pratica quotidiana in salone.
1) “Possiamo dire con certezza che la tinta è sicura?”
Sì, e senza girarci attorno.
[VERIFICA] Tutte le colorazioni vendute legalmente nell’UE devono rispettare il Regolamento Cosmetici 1223/2009.
È la normativa più rigida al mondo: nessun ingrediente può essere usato senza una valutazione tossicologica e un’autorizzazione.
Ogni tinta, prima di finire in salone, deve avere un PIF completo (Product Information File).
Dentro ci sono:
- valutazione di sicurezza
- dati tossicologici
- test a supporto dei claim (“copertura 100%”, “riflesso freddo”, ecc.)
- composizione dettagliata
Se un ingrediente risultasse pericoloso, verrebbe vietato subito. È già successo.
Quindi sì: la tinta è sicura, e lo possiamo dire ai clienti senza esitazione.
2) “Ma la PPD? È davvero innocua?”
La PPD, parafenilendiammina, è il pigmento che permette la tenuta del colore.
Non va demonizzata, ma nemmeno idealizzata.
- [VERIFICA] Non è classificata come cancerogena dall’ECHA.
- Il rischio reale è allergico, non tossicologico.
- Le percentuali permesse oggi sono basse rispetto a 10–15 anni fa.
L’allergia è rara ma possibile.
Per questo, in salone, la procedura è una sola: patch test nelle 48 ore precedenti per i nuovi clienti o i clienti che dichiarano sensibilità.
3) “L’ammoniaca rovina i capelli o è dannosa?”
No.
L’ammoniaca ha una funzione precisa: aprire la cuticola per far entrare il pigmento.
Alle percentuali usate nelle tinture europee:
- non è considerata pericolosa
- non è tossica a quei livelli
- non “brucia” il capello
Se fosse rischiosa, sarebbe vietata.
I prodotti “senza ammoniaca” non sono più naturali: usano MEA e derivati, anch’essi sicuri ma non superiori di default.
4) “È vero che alcune tinte online possono essere pericolose?”
Qui devo essere diretto: sì.
Il motivo è semplice:
non tutti i venditori extra-UE rispettano gli obblighi richiesti in Europa.
[VERIFICA] Ogni cosmetico venduto nel mercato europeo deve avere:
- responsabile legale europeo
- etichetta conforme
- PIF completo
- ingredienti autorizzati
Se compri fuori da questi canali, non hai alcuna garanzia.
È così che si trovano tinte con ingredienti vietati o percentuali fuori norma.
Il consiglio tecnico per il salone è uno solo:
canali ufficiali e brand professionali certificati.
5) “I prodotti professionali sono davvero migliori di quelli da supermercato?”
Sì, e non per snobismo.
La differenza sta in:
- qualità dei pigmenti
- stabilità del colore
- costanza nei risultati
- test più numerosi
- dossier più completi
- filiera controllata
Per essere chiari: un brand professionale come Alfaparf, Wella, Framesi, L’Oréal Professionnel lavora con controlli che un prodotto consumer non ha.
(link esterno autorevole → https://www.framesi.it)
6) “Ci sono clienti che dovrebbero evitarla?”
Sì, tre categorie principali:
- chi è già allergico alla PPD
- chi ha avuto dermatiti importanti a seguito della tinta
- ipersensibili che reagiscono anche a prodotti ipoallergenici
Per loro: patch test, riflessanti diretti, henné veri, soluzioni a ossidazione zero.
7) “Perché qualcuno sviluppa dermatiti se la tinta è sicura?”
Perché sicurezza non significa assenza totale di reazioni.
Le dermatiti dipendono da:
- predisposizione individuale
- applicazioni troppo aggressive
- cute già irritata
- miscele modificate
- tempi di posa eccessivi
- prodotti comprati online non conformi
Nel 90% dei casi non è colpa dell’ingrediente, ma del contesto.
8) “Dove posso verificare davvero la sicurezza degli ingredienti?”
Queste sono le fonti affidabili nel 2025:
- Cosmile Europe → database ufficiale degli ingredienti
- Cosmetica Italia → normativa, aggiornamenti, formazione
- ECHA → classificazione sostanze
- SCCS → pareri scientifici UE
Quattro link che risolvono la maggior parte delle discussioni con i clienti.
Conclusione da Direttore Tecnico
Dopo anni di test, corsi, formulazioni e valutazioni, la mia posizione è chiara:
In Europa, la colorazione per capelli è un prodotto sicuro, rigidamente regolato e costantemente monitorato.
La paura nasce quasi sempre da informazioni distorte.
Il nostro lavoro, come professionisti, è proteggere il cliente con:
- competenza
- diagnosi
- patch test
- prodotti conformi
- procedure corrette
Il colore è uno strumento straordinario: va rispettato, non temuto.









