Ferragosto e Parrucchieri: Qualcuno Non ha Capito la Lezione

A cura di Max Randi, Direttore Mdp
C’è un curioso fenomeno che si ripete puntuale ogni volta che si tocca un tasto scomodo: qualcuno legge il titolo, qualcun altro forse la prima riga… e poi parte l’assolo da tastiera.
Dopo il nostro articolo di ieri su Ferragosto e saloni chiusi, i commenti non si sono fatti attendere. Alcuni costruttivi, altri… beh, diciamo che confermano quanto sia urgente parlare di certe cose.
Facciamo chiarezza: l’articolo non era un manifesto “contro” le ferie dei parrucchieri. Nessuno vuole vedervi legati alla poltrona con il phon in mano sotto il sole di mezzogiorno. Il tema era un altro: quanto costa, in termini di opportunità e clienti, decidere di chiudere in un momento in cui la concorrenza – magari silenziosa – resta aperta.
Perché sì, il mare chiama… ma anche il cliente.
Ora, tra i commenti c’è chi ha messo in mezzo tragedie personali, chi ha ribadito che “anche noi siamo persone” (grazie, era implicito), e chi ha proclamato che “i clienti vanno educati” come se fosse il nuovo articolo della Costituzione. Tutto legittimo, per carità.
Peccato che, in mezzo a queste perle, nessuno abbia affrontato il punto centrale: strategia.
Chiudere o aprire ad agosto non è questione di eroismo o di schiavitù, ma di pianificazione. Se decidi di chiudere, fallo sapendo cosa perdi e cosa guadagni. Se decidi di restare aperto, fallo con un piano per attirare clienti.
Il resto è rumore di fondo.
E se il nostro articolo vi ha “disturbato” un po’, vuol dire che ha centrato l’obiettivo: farvi pensare a quello che fate prima di farlo. Perché il vero problema non è Ferragosto. È credere che il business vada avanti da solo, qualunque cosa facciate.
E purtroppo, amici miei, il mercato non è così buono.
💬 E se non ci credete, leggete qui cosa abbiamo scritto su Ferragosto 👉 Ferragosto, ombrellone e phon spenti: ma i parrucchieri si rendono conto di cosa stanno perdendo?
Il vs Max, Direttore MdP