🎨 “Pink Riot”: il Mio Shag Rosa è un Atto di Ribellione (Consapevole)

di Daniele Gnisci (cut by Emanuele Vona)
C’è una cosa che ho capito negli ultimi anni lavorando nei saloni, negli show, nelle formazioni e negli shooting:
i capelli non sono più solo capelli.
Oggi i capelli sono dichiarazioni di identità. Sono politica, emozione, autoaffermazione. E quello che vi racconto oggi non è un semplice lavoro tecnico, ma un atto di libertà personale.
Un taglio e un colore pensati per una cliente che non vuole chiedere permesso, vuole semplicemente essere vista.
✂️ Il taglio: uno shag contaminato dallo spirito punk creato dal grande Emanuele Vona
La base è uno shag moderno, destrutturato, pieno di vita.
Ma non parliamo del classico shag 70s: Voni ha voluto portarlo più vicino al punk new wave, con una costruzione più aggressiva ma controllata, pensata per valorizzare i volumi naturali e accompagnare il colore in modo dinamico.
La frangia è volutamente “sbagliata”: non simmetrica, non perfetta.
Ha dei ciuffi che si muovono, che cadono dove vogliono, e danno profondità allo sguardo.
Il segreto è lavorare con testurizzazione e verticalità, lasciando che le forbici non impongano forma, ma la seguano.
Sulle lunghezze Voni ha usato una scalatura decisa, che va a creare movimento ma senza alleggerire troppo. Voglio che il taglio respiri, ma resti forte e graficamente chiaro.
È uno di quei tagli che parlano anche quando la cliente sta zitta. E dicono cose belle.

🎨 Il colore: un melting pot tra rosa, lilla e blu ghiaccio
La vera provocazione arriva con il colore.
Siamo partiti da una base decolorata uniforme, su cui ho costruito una palette “pastel-core” che racconta più emozioni in un solo sguardo:
- Pink candy sulla parte alta: dolce, ma non ingenuo.
- Lilla soft come zona di transizione: femminile, ma con carattere.
- Blu ghiaccio sulle punte, a dare chiusura e struttura al look: deciso, profondo, un po’ alieno.
Ho lavorato il tutto con una tecnica di melting orizzontale, che permette ai colori di fondersi in modo graduale ma visibile.
La sfumatura non deve essere “finta” o “coperta”: deve essere letta come un’opera d’arte.
Niente effetto effetto “unico blocco di colore”, ma una vibrazione fluida, viva.
💡 Ai colleghi parrucchieri: come proporre (e realizzare) un look così?
La domanda che mi fanno spesso è:
“Ma a chi lo propongo un colore così? Come lo giustifico?”
La risposta è semplice: non lo proponi, lo racconti.
Oggi i clienti non vogliono essere convinti: vogliono sentirsi capiti.
Se percepiscono che un look così nasce da un’idea, da una visione, e non da un capriccio tecnico… si fidano.
Il nostro compito è farli innamorare del perché, non solo del risultato.
Ecco i miei consigli pratici per realizzarlo:
1. La consulenza è tutto.
Chi sceglie un look così ha bisogno di sentirsi ascoltato, non giudicato. Chiedi perché vuole cambiare. E ascolta con attenzione.
2. Occhio alla decolorazione.
Sembra ovvio, ma non lo è: se sbagli la base, anche il colore più bello perde fascino.
Falla in due step se serve, lavora in sicurezza, usa protezioni interne (plex, fibre, ecc.).
3. Lavora con nuance dirette o pigmenti puri.
Mescola, dosa, fai delle prove su ciocca. E soprattutto: calcola il fading, perché un lavoro così deve essere bello anche dopo 3 lavaggi.
4. Studia il taglio in relazione al colore.
Ogni ciocca deve parlare. Il taglio deve aiutare la luce a colpire i punti giusti, il colore a vivere.

💁♀️ Per le clienti: questo look fa per te se…
- Hai un viso ovale o squadrato (ma anche allungato, se giochi bene con la frangia)
- Sei stanca dei “belli ma normali” e vuoi un look che ti rappresenti
- Sei pronta a mantenere il colore (questi pigmenti, se belli, non durano tanto… vanno nutriti)
Ti sconsiglio questo look se…
- Hai poco tempo da dedicare al mantenimento
- Hai capelli molto danneggiati o ultra fini (prima va fatto un lavoro di recupero)
- Hai un ambiente professionale ultra formale (purtroppo, sì… ancora nel 2025)
🙌 Non vendere un servizio. Costruisci un’identità.
Ogni volta che taglio e coloro penso:
“Cosa dirà questa testa al mondo?”
Perché oggi non basta più saper fare. Bisogna saper leggere le persone.
Questo shag rosa non è per tutti, ed è proprio questo il suo bello.
È per chi vuole smettere di chiedere il permesso e iniziare a occupare spazio. Con stile, con ironia, con coraggio.
E noi parrucchieri?
Dobbiamo essere pronti a guidarli.
—
🎯 Daniele Gnisci
Hair Artist, Color Designer e sostenitore delle scelte di testa.
Per Il Magazine del Parrucchiere