Caschetto 2026: i nuovi bob visti a Milano e Parigi
Articolo a cura di Gugu – Beauty Advisor Il Magazine del Parrucchiere
Milano e Parigi, a questa tornata di fashion week primavera estate 2026, mandano un messaggio chiarissimo:
vale ancora la pena “pagare” un caschetto. Anzi, mille caschetti.
Il bob non è più solo il taglio corto “facile” da proporre.
Diventa linguaggio di stile, si sporca di personalità, si sporca di accessori, si adatta ai volumi e alle texture reali delle clienti in salone.
In questo pezzo ti porto dentro i caschetti visti sulle passerelle, ma con occhi da salone:
come tagliarli, come modularli, su chi proporli, come fotografarli.
1. Perché il caschetto è il taglio chiave della PE 2026
Fine 2025 / inizio 2026 porta tre esigenze forti da parte delle clienti:
- Tenere i capelli sotto controllo senza rinunciare a femminilità.
- Avere un taglio che funzioni anche “vissuto”, non solo appena uscite dal salone.
- Sentirsi “di tendenza” senza entrare in un look estremo.
Il caschetto risponde bene a tutti e tre i bisogni:
- è riconoscibile ma versatile;
- lavora bene sia sul liscio che sul riccio;
- regge micro variazioni di lunghezza che cambiano completamente l’immagine del viso.
Sulle passerelle di Milano e Parigi questo si traduce in famiglia di bob, non in un unico modello.
2. Milano: il “bob lusso” liscio e luminoso
Sulle passerelle milanesi domina una parola: qualità.
Il caschetto visto sui brand più raffinati ha queste caratteristiche:
- Linea piena ma non pesante.
- Lunghezza tra il mento e la base del collo.
- Texture liscia, quasi liquida, con riflessi estremamente controllati.
- Styling a riga netta (centrale o laterale), senza onde “social”, ma con lucentezza importante.
È il famoso “bob lusso”:
più che il taglio in sé, è il messaggio che porta. Capelli curati, prodotti di alto livello, niente effetto casual.

Come tradurlo in salone
- Ideale su clienti che hanno già una routine di cura e non temono la piastra.
- Perfetto su castani lucidissimi, brunette “glossy”, biondi beige freddi.
- Dal punto di vista tecnico:
- base leggermente smussata,
- pochissime sfilature,
- lavoro di forbice che controlla il perimetro.
Per esaltare il concetto di “lusso” puoi lavorare con trattamenti lucidi professionali: ad esempio le linee gloss o lamellari di brand come Alfaparf Milano o sistemi di ricostruzione premium che già usi in salone.
3. Parigi: il bob che si muove, tra ricci e volume all’italiana
A Parigi il caschetto si fa più emotivo:
- ricci naturali che non vengono disciplinati troppo;
- volumi più presenti sulle radici;
- frange destrutturate, ciuffi che si appoggiano sugli occhiali da sole, movimento vissuto.
Qui entra in gioco il bob riccio e il caschetto “gonfio” che, a noi italiani, ricorda certi volumi anni ’90, rivisti in chiave moderna.

Come tradurlo in salone
- Perfetto per clienti con riccio 2B/2C/3A che vogliono tenere il volume, non schiacciarlo.
- Il taglio deve rispettare la spirale naturale:
- lavoro per sezioni verticali,
- controllo delle lunghezze ciocca per ciocca,
- rifinitura a secco per vedere la reale caduta del riccio.
- Styling con diffusore, prodotti specifici e attenzione a non “rompere” il ricciolo.
Qui puoi valorizzare linee dedicate al curly e mostrare alle clienti che il caschetto non è solo liscio da passerella.
4. Micro bob minimale vs bob gonfio all’italiana
Tra Milano e Parigi emergono due estremi interessanti, entrambi utilizzabili in salone:
Micro bob minimale
- Lunghezza tra l’orecchio e il mento.
- Spesso con nuca leggermente più corta o con un leggerissimo stacking.
- Ideale su volti piccoli, colletti alti, outfit sartoriali.
In salone:
- Proposta perfetta per clienti che chiedono “taglio netto” dopo anni di capelli lunghi.
- Occhio a spiegare la manutenzione: serve ritocco ogni 5–6 settimane.

Bob gonfio all’italiana
- Lunghezza al collo,
- riga spesso laterale,
- volume importante su radici e lati,
- punte che si appoggiano sul viso o rimbalzano leggermente verso l’esterno.
In salone:
- Funziona molto sulle over 35 che vogliono un’immagine femminile e “vestita”.
- Puoi lavorare con spazzola tonda, phon professionale e prodotti volumizzanti leggeri, senza effetto lacca anni ’80.

5. Accessori vistosi: i nuovi compagni del caschetto
Un’altra novità forte di queste fashion week sono gli accessori:
- cerchietti importanti,
- fermagli gioiello,
- fiocchi maxi,
- elementi in metallo o resina colorata.
Usati non tanto per fermare i capelli, ma per dichiarare un carattere.
Come usarli nel tuo lavoro
- Inseriscili già in fase di consulenza:
- “Ti vedo bene con un bob liscio e un cerchietto strutturato.”
- Tieni in salone una piccola selezione di accessori in vendita:
- non deve essere una gioielleria, basta una mini collezione coerente con il tuo stile.
- Usa gli accessori per differenziare foto apparentemente simili:
- stesso caschetto, tre scatti diversi, tre accessori diversi.
Questo ti dà contenuti per social, ma soprattutto aiuta la cliente a immaginarsi oltre il semplice taglio.

6. Colore e bob: come alzare il valore dello scontrino senza forzare
Il caschetto 2026 non è solo questione di lunghezza.
Molto del “wow” viene dal colore:
- brunette profondi con riflessi caldo/freddo calibrati;
- biondi morbidi, niente biondo “giallo vecchia scuola”;
- ramati che lavorano sulle sfumature, non sul monocromo piatto;
- tocchi di colore strategico sulle punte o sulle ciocche frontali.
Suggerimenti pratici:
- Proponi pacchetti taglio+colore+trattamento luce dedicati al caschetto.
- Dai un nome al servizio:
- “Luxury Bob Color”,
- “French Bob Glow”,
- quello che rispecchia meglio il tuo stile.
- Spiega sempre alla cliente la manutenzione a casa: shampoo delicato, termoprotettore, prodotto di finish.
7. Come proporre il caschetto 2026 alle tue clienti
Una cliente non ti chiede “bob lusso Vaillant”, ti chiede:
- “Vorrei qualcosa di diverso ma non troppo corto.”
- “Ho voglia di cambiare, ma ho paura di non saperlo gestire.”
- “Mi sono stancata della solita piega.”
Tu puoi usare il caschetto come strada di mezzo intelligente.
Qualche frase utile da usare in consulenza:
- “Ti propongo un caschetto che ti lascia margine di lunghezza. Se poi ti piace, lo accorciamo al prossimo appuntamento.”
- “Con questa forma puoi portarlo liscio elegante o mosso più casual, dipende da come ti senti quella settimana.”
- “Lavoriamo su un taglio che valorizza il viso e il colore, non solo su una lunghezza generica.”
8. Foto, social e gallery: far vedere i bob del futuro
Il testo che hai in mano nasce proprio da una gallery di caschetti:
bob lisci luce-lusso, bob ricci pieni, micro bob grafici, caschetti voluminosi all’italiana con accessori vistosi.
Per usarla al meglio:
- Prendi gli scatti come moodboard da salone.
- Tienili su tablet o stampati in una cartellina da usare durante la consulenza.
- Quando realizzi il tuo caschetto ispirato alle passerelle,
- fotografa sempre fronte, tre-quarti e profilo;
- mostra il prima/dopo,
- tagga brand di prodotti e strumenti che usi (phon, piastra, finish).
Questo aiuta:
- la cliente a decidere,
- il tuo salone a posizionarsi come “aggiornato” sulle tendenze PE 2026,
- i tuoi social a parlare un linguaggio coerente.
9. Milano e Parigi danno il la, il resto lo fai tu
Milano e Parigi hanno messo il caschetto al centro della scena:
dal bob lusso liscio e luminoso al bob riccio pieno di carattere,
dal micro minimale al voluminoso all’italiana,
con gli accessori vistosi come alleati.
Il punto, adesso, è semplice:
- non limitarti a guardare le foto;
- usa queste idee per costruire servizi concreti in salone:
listini chiari, pacchetti dedicati, storytelling coerente.
Le passerelle ti danno l’ispirazione.
La vera tendenza, però, nasce sulle tue poltrone.
Gugu – Beauty Advisor Il Magazine del Parrucchiere
Lavoro ogni giorno al fianco di parrucchieri e aziende del settore hair&beauty, analizzando tendenze, prodotti e servizi per tradurli in idee reali da usare in salone.








