Il Dittatore del 2025: Storia del “Caschetto Scultura” (e di come ci ha tolto la vita)
Se aprite la galleria del vostro telefono adesso, scorrendo le foto da gennaio a oggi, vedrete una cosa inquietante. Non vedrete diversità. Non vedrete “personalizzazione” (quella parola che ci riempiamo la bocca di usare ai corsi). Vedrete una serie infinita, maniacale, di teste identiche.
Il 2025 non sarà ricordato come l’anno della creatività. Sarà ricordato come l’anno della dittatura del Glass Bob, il caschetto scultura. Quello netto. Quello lucido come uno specchio. Quello che non ammette errori, non ammette un capello fuori posto e, soprattutto, non ammette la vita vera.

Un profilo netto che mostra la linea di taglio perfetta, parallela al pavimento, e la texture “a specchio” dei capelli neri. È l’essenza della precisione geometrica.
L’Ossessione della Linea Retta
Dopo anni di shag, mullet e capelli “vissuti” che potevi asciugare anche con il finestrino dell’auto, nel 2025 le clienti sono impazzite. Improvvisamente, volevano tutte sembrare delle statue di marmo o delle ereditiere della serie Succession.
Hanno chiesto rigore. Hanno chiesto geometria. E noi? Noi abbiamo eseguito. Abbiamo passato ore in apnea a controllare che quella linea fosse parallela al pavimento, manco fossimo architetti che costruiscono ponti. Abbiamo consumato litri di gloss e sigillanti per trasformare capelli porosi in lastre di vetro.
Il risultato? Foto bellissime su Instagram. La realtà? Un incubo di manutenzione.

Questa immagine enfatizza la costruzione “architettonica” del taglio, con una nuca cortissima che si allunga drammaticamente verso il davanti. Il biondo platino esalta la pulizia della linea.
“Lo voglio come lei, ma non ho tempo di asciugarli”
La vera ironia, quella che ci fa ridere per non piangere oggi che siamo a fine anno, è la schizofrenia della richiesta. La cliente del 2025 è entrata in salone con la foto di un Sharp Bob perfetto, tagliente come una lama, dicendo: “Voglio questo perché è pratico”.
Pratico? Cara cliente, quel taglio richiede una manualità da cecchino e una piastra passata con la precisione di un chirurgo ogni singola mattina. Ma tu volevi il sogno. Volevi l’ordine in un mondo caotico. E noi ti abbiamo venduto l’illusione che bastasse un colpo di phon per essere perfetta.

Un primo piano frontale che mostra la severità della frangia dritta e piena, abbinata a un taglio pari al mento. Lo sguardo diretto della modella rinforza il concetto di “dittatura” dello stile.
Siamo diventati delle fotocopiatrici umane?
C’è stato un momento, verso ottobre, in cui abbiamo smesso di guardare il viso della persona seduta davanti a noi. Guardavamo solo la linea del collo per capire dove piazzare la forbice. Tutti uguali. Tutti perfetti. Tutti noiosi.
Il Caschetto Scultura è stato un grande esercizio di tecnica (e su questo, giù il cappello a noi parrucchieri, perché siamo diventati bravissimi), ma è stato la morte della personalità.
Per il 2026: Ridateci il casino
Mentre salutiamo questo 2025 di linee rette e capelli blindati, il mio augurio per l’anno prossimo è un po’ più sporco. Spero che torni il vento. Spero che torni il riccio ribelle. Spero che torni quel capello che si muove quando cammini e non sembra incollato con il cemento armato.
Abbiamo dimostrato di saper essere perfetti. Adesso, per favore, torniamo a essere umani.
Buon anno (e buttate quella piastra, almeno per stasera).
Il vs Gugu, Beauty Advisor MdP









