Top Player: Silvia Bonaretti. Il taglio come un vestito
“Buongiorno. Allora, sono viva.”
Silvia Bonaretti entra così. Senza maschere. Con la voce di chi è sempre piena di cose, ma ci tiene a farsi conoscere bene.
Poi si presenta. E capisci subito che non sarà una storia “normale”.
Silvia ha fondato Sunlight Center 2. Ha lavorato nello spettacolo come truccatrice e parrucchiera. Ama i colori, ma soprattutto ama quello che i colori fanno alle persone: le rimettono allo specchio. E spesso le rimettono in piedi.
E sì, lei lo dice sorridendo, ma lo dice sul serio: “Sono la regina.”
La corona nei suoi profili non è un gioco. È un modo per dire: io ci credo. Sempre.

Una carriera tra backstage e salone (con un’ossessione: il Total Look)
Nel suo racconto c’è un filo chiaro: capelli e make-up per lei non sono due cose separate.
Lei ragiona da Total Look. Da immagine completa. Da progetto.
Nella sua biografia parla di eventi, set, teatro, moda, accademie e formazione. Parla di team, tempi stretti e pressione vera. Quella dove non puoi improvvisare.
E poi torna sempre sullo stesso punto: insegnare. Condividere. Strutturare. Portare metodo.
Il mondo che vuole far conoscere: YPSUM™
Arriviamo al cuore.
YPSUM™, per Silvia, non è “un’idea carina”. È uno strumento.
Una leva per cambiare approccio: più design, più controllo, più intenzione.
E qui entra il concetto che la rappresenta meglio:
Taglio come un vestito: “sartoriale”, non standard
Silvia lo spiega con un’immagine semplice: il taglio come un vestito.
Non “scelgo un taglio”.
Non “faccio quello che va”.
Ma: ti guardo, ti leggo, e ti costruisco una forma addosso. Come un sarto.
E quando ragioni così, cambia tutto:
- la consulenza diventa un progetto
- le proporzioni contano più della foto salvata
- il tempo diventa qualità
- il risultato non è solo “bello”: è tuo
Cosa aggiunge YPSUM (in parole semplici)
Qui ci mettiamo un pezzo in più, perché è interessante anche per chi non lo conosce.
Secondo la descrizione del brand, YPSUM è uno strumento unico e innovativo pensato per dare libertà alle idee e “tocchi artistici” su qualsiasi tipo di acconciatura.
Parla di anni di studi, di una forma concava progettata per guidare i capelli in sicurezza sia per lo stylist sia per la cliente.
E racconta un’idea forte: nella lama c’è un “segreto” che permette di disegnare letteralmente i capelli, rispettandone l’integrità e senza danneggiarli.
Tradotto in lingua salone: non è “taglio e basta”. È disegno. È costruzione. È controllo.

Colore in 3D: quando la forma fa lavorare la luce
Silvia dice una cosa semplice, ma vera: se la forma è fatta bene, il colore cambia faccia.
Non è più piatto. Diventa profondità. Diventa 3D.
Non magia. Struttura.
Permanente e geometrie: “esplosione” con metodo
Silvia parla di permanente come di un’esplosione.
Ma non caos. Energia controllata.
Forme geometriche + metodo = texture che sta dentro un progetto.
E quando una tecnica ha un progetto dietro, si vede. E si vende.
Extension: quando entra Hairdreams, il dettaglio diventa disciplina
Poi c’è il mondo extension. E qui Silvia è netta: vuole pulizia totale.
Niente stacchi evidenti.
Niente attaccature “urlate”.
Niente contrasti che rovinano l’insieme.
Dentro la visione “taglio come vestito”, l’extension non è un pezzo aggiunto.
È parte dell’abito. Se si vede, è sbagliata. Se si integra, è fatta bene.
Il punto più umano: bellezza come cura
Poi Silvia cambia tono. E qui si capisce chi è, davvero.
Parla del suo impegno contro la violenza sulle donne.
Parla di bellezza come gesto che può ridare sorriso quando una persona è fragile.
E la dice come la direbbe in salone:
quando una donna torna a sentirsi bene allo specchio, torna forte.
Questa è la parte che non trovi nei cataloghi.
È la parte che pesa. E che dà senso.
Perché Silvia è Top Player (per noi)
Perché mette insieme:
- backstage e salone
- creatività e metodo
- stile e sostanza
- tecnica e cuore
E perché non si accontenta di fare bene. Vuole costruire.
Con una frase che è lei: taglio come un vestito.
Guarda la Live con La Regina:









